martedì 12 giugno 2007

CAROVIGNO

CAROVIGNO si erge su una collina a 25Km a nord di Brindisi, caratteristica principale è il Castello.E' un monumento di interesse sovraregionale ed è, senza dubbio, una emergenza di primaria importanza storico-artistica. Costruito nel XV secolo dai Del Balzo-Orsini, presenta antichi resti di murature messapiche. La proprietà è provinciale, in enfiteusi al Comune. Data la dimensione e l'importanza del Castello, si ipotizza una gestione complessa che individui una pluralità di offerta culturale che parta dalla musealizzazione del monumento. L'ala più antica della torre si potrà destinare ad area espositiva per mostre temporanee. Un servizio di ristoro potrà trovare posto nei locali, probabile sede del corpo di guardia. In due sale del piano terra si potrà organizzare un'area convegni, seminari e piccoli concerti. Infine un ristorante tipico si potrà collocare nei locali al piano terreno . Il territorio di Carovigno , molto esteso , comprende all'incirca 22 Km di costa e si inoltra in terra per circa 15 Km. Santi protettori del paese sono S.Giacomo e S.Filippo inoltre gli abitanti venerano da Maria S.S. di Belvedere a cui è dedicata oramai da secoli la battitura della Nzegna da parte della famiglia Carlucci in Carovigno. La Nzegna è una preghiera rivolta alla Madonna da due sbandieratori ,si svolge il Lunedì e Martedì di Pasqua nel paese , e il sabato dopo invece al santuario di Belvedere meta di culto a 3 Km dal centro abitato. La Nzegna consiste nel lanciare in aria un bastone con un drappo multicolore (poi divenuto bandiera) appesantito . La città ha origini antichissime e il suo nome deriva dal messapico Carbina (dal greco "carpina" che significa "fruttìfera"). Della città messapica restano tracce delle mura, visibili alle spalle della chiesa nuova, e della necropoli. Nel 473 a. C. fu espugnata dai Tarantini. I Romani la chiamavano "Corvineum"; e i Carovignesi furono fedeli a Roma anche quando altre città si arresero ad Annibale. Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, fu dominata dai Visigoti, Bizantini, Longobardi, Normanni, Angioini, Aragonesi, Veneziani. Divenne feudo dei principi di Taranto e di varie famiglie nobili (De Loffreda, Caputo, Serra, Costaguto, Castaldi, Granafei, Imperiali, Dentice di Frasso). Il castello sarebbe stato costruito dopo la conquista di Carovigno da parte dei Veneziani (1483), da Raimondo del Balzo Orsini, intorno a una preesistente torre di avvistamento: è un tipo di fortificazione tardo medioevale ad impianto triangolare con torri ai vertici. I locali a piano terra e quelli corrispondenti sotterranei hanno conservato inalterata la struttura originaria. Durante il Risorgimento si costituirono a Carovigno una "vendita" di Carbonari e una sezione della Giovine Italia. A sette chilometri da Carovigno, sulla costa, è Santa Sabina, con una torre di forma stellare, che fu approdo della Carbina messapica sin dal VII sec. a. C., come testimoniano i frammenti ceramici rinvenuti sui suoi fondali; oggi è rinomato villaggio turistico. Il nome deriva molto probabilmente dalla santa venerata in una delle cripte rupestri del territorio, nei cui pressi era un villaggio preistorico, e dal rinvenimento in mare di una statuetta che la raffigura. Sulla costa è anche la meravigliosa oasi ecologica di Guaceto, dichiarata "zona umida di rilevanza internazionale", in cui convivono, fianco a fianco, bosco di latifoglie e macchia mediterranea. E' il regno di tartarughe, ramarri, beccaccini, anatre, gabbiani, uccelli migratori. Vi è l'odore di rosmarino, alloro, mirto e lentisco.

Nessun commento: